“Ci sono temi imprescindibili che rappresentano il perno del rinnovo contrattuale che dovrà essere innovativo ed effettivamente in grado di tutelare i Lavoratori bancari rispetto all’evolversi del Settore ed alle incessanti pressioni commerciali: questo l’ABI e le banche devono comprenderlo per avviare una trattativa sul rinnovo del CCNL del credito che non sia condizionata da manovre e strumentalizzazioni” commenta il Segretario Generale di UNISIN-CONFSAL Emilio Contrasto al termine dell’incontro tra l’Associazione dei banchieri e le Organizzazioni Sindacali finalizzato a definire le tappe dell’iter di rinnovo del contratto dei circa 300.000 bancari italiani.
Secondo Contrasto “il contratto nazionale deve rappresentare una barriera a tutela di TUTTE le Lavoratrici e TUTTI i Lavoratori del Settore e non può essere quindi bypassato a livello aziendale. L’area contrattuale va preservata, estesa e rafforzata: non solo bisogna aprire un confronto serio sull’estensione del contratto ad attività evidentemente bancarie – che oggi, per vari motivi, sono escluse – ma bisogna anche sgombrare il campo da ogni equivoco circa esternalizzazioni che, a tutti gli effetti, non sono contemplate dal CCNL”. Relativamente a quest’ultimo punto, il Segretario Generale di UNISIN-CONFSAL, Contrasto punta il dito contro “l’imposizione da parte dell’autority alle Banche italiane di cedere, a qualunque costo, le attività rappresentate dai cosiddetti NPL, affidandone la gestione a realtà fuori dai gruppi bancari e spesso fuori dal perimetro del credito”. Questo, per UNITA’ SINDACALE, “è pericolosissimo, in quanto non solo lede diritti dei Lavoratori ma mette anche a repentaglio il sistema esponendolo al rischio di nuove bolle speculative. Infatti, quando la gestione dei crediti deteriorati, che dovrebbe essere finalizzata al loro recupero, si tramuta – attraverso la cessione a fondi di vario genere – in svendite per far cassa a breve tempo e, infine, in creazioni di derivati e prodotti speculativi, il rischio è altissimo”. Secondo Contrasto, al contrario, “occorre introdurre nuove regole in grado di conciliare i necessari requisiti di capitale con l’opportunità di gestire tali partite in modo da continuare a rappresentare un valore per le Banche anche intervenendo, finalmente in modo serio, sulle procedure di recupero che in Italia continuano ad essere tra le più complesse del mondo occidentale”.
Per il Segretario Generale di UNISIN-CONFSAL, inoltre, “il rinnovo del CCNL deve essere l’occasione per rimettere la persona al centro: ai lavoratori spetta il pieno riconoscimento dei loro diritti, che non devono essere messi in discussione da improprie, dannose e subdole pressioni commerciali, ed equi trattamenti retributivi: le banche sono tornate a risultati importanti grazie ai sacrifici degli scorsi anni, adesso è tempo di premiare i colleghi andando anche oltre il mero recupero dell’inflazione”. Sul capitolo economico, Contrasto lancia infatti un monito: “occorre restituire ai Lavoratori quanto messo nel tempo a disposizione per il risanamento del Settore: la nuova frenata dell’economia del Paese che si inizia purtroppo a registrare non può essere un alibi per negare ai bancari gli aumenti che meritano, partendo dall’abolizione del gap salariale dei neoassunti”.
Sulla questione pressioni commerciali Contrasto inoltre auspica anche “un intervento del Legislatore che, tra l’altro, introduca il concetto di responsabilità diretta degli amministratori delle banche”.
Anche il tema del legame con i territori per Contrasto è sempre attuale: “le banche devono pensare meno alla finanza e più all’economia reale, e questo lo si fa sostenendo la piccola e media impresa locale e finanziando le famiglie”.
Il tema dell’occupazione, inoltre, per UNISIN è fondamentale, in quanto “con o senza quota 100, che comunque potrebbe generare migliaia di pensionamenti ed esodi sempre ed esclusivamente su base volontaria, è necessario assumere e stabilizzare giovani e ricollocare il personale di aziende in crisi ed interessato dalla sezione emergenziale del fondo di solidarietà; il settore in pochi anni si è ridotto di oltre trentamila unità e, pur nella consapevolezza delle nuove esigenze imposte dalla digitalizzazione, adesso è il momento di rafforzare gli organici e di investire in formazione. Il Settore è completamente risanato: non saranno possibili ulteriori riduzioni del numero di Risorse impiegate”.
Nel prossimo mese di febbraio sarà avviato un serrato calendario di incontri nei quali si inizieranno ad affrontare le tematiche di maggior rilevanza in attesa di definire la piattaforma di rinnovo complessiva da portare all’approvazione assembleare di tutti i Colleghi.