Salvatore Lo Bianco un esempio per i nostri giorni

Se chiara virtù della storia è quella di annoverare esempi, indiscutibile virtù delle ricorrenze è quella di riportarceli alla memoria.

Il 10 giugno 1860 nasceva Salvatore Lo Bianco, significativa figura di studioso. Figlio del portiere del palazzo napoletano dove abitava Anton Dohrn, l’artefice di quel primato cittadino che è l’omonima stazione zoologica del capoluogo campano, fu assunto, in virtù delle insistenze del genitore, dallo scienziato tedesco per reperire, con i pescatori, campiono biologici nelle profondità marine da studiare poi in laboratorio.

E Dohrn non tarderà a cogliere le potenzialità del giovane. Lo affiderà alla zoologo August Müller, sotto la cui guida Lo Bianco diventerà così bravo da meritare di essere nominato, a soli ventuno anni, capo del reparto conservazione della stazione zoologica, ma pure svilupperà metodi di conservazione degli animali innovativi, con risultati mai prima raggiunti e diventerà esperto di fama internazionale fino a ricevere una laurea honoris causa dall’Università di Napoli.

Un personaggio, allora, da tenere indiscutibilmente presente perché sicuramente, mai come in questi giorni, prezioso monito e sprone a tanta nostra attuale gioventù, debole, delusa, demoralizzata, infingarda, sciagurata vittima di tanto deleteri, vergognosi modelli mediatici.

Rosario Ruggiero