Paralimpiadi: il medagliere azzurro sale a 46

Legnante ph Bizzi Cip

Le atlete e gli atleti paralimpici azzurri ci hanno regalato un’altra giornata ricca di medaglie e soddisfazioni. Impegno e lavoro premiati in molte discipline, ben 43 le medaglie nel settimo giorno delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 con un meritatissimo nono posto nella classifica generale, e già oggi siamo a quota 46.

In una sola giornata ben nove medaglie (una d’oro, sette d’argento, una di bronzo).

Ma vediamo insieme discipline e successi azzurri.

Assunta Legnante è medaglia d’argento nel lancio del disco femminile ed ha stabilito il nuovo record europeo lanciando a 40,25 metri. Per l’atleta campana è la terza medaglia alle Paralimpiadi, la prima in questa disciplina, a cui si aggiungono i due ori nel peso di Londra e Rio che proverà a bissare nei prossimi giorni.  “C’ho provato fino alla fine ma per poco non è andata – dichiara la Legnante – ho fatto due record europei, ho lanciato finalmente 40 metri in gara, sono andata vicina al record del mondo e la cinese ha dovuto fare il record del mondo per battermi. E’ la mia terza Paralimpiade nel disco, ottava a Londra, quarta a Rio e qui, almeno, me la sono giocata per l’oro. Mi aspetta una bella gara anche nel peso – prosegue – ognuno di noi è qui per fare del suo meglio, siamo un gruppo unito e credo che potremo fare grandi cose”.

E d’argento è la medaglia di Alberto Amodeo nel nuoto nei 400 metri stile libero S8 con il crono di 4:25.93. “E’ un’emozione indescrivibile, sto ancora realizzando quello che è successo, non avrei mai sperato una gara del genere. Ho migliorato ancora il mio tempo, speravo e sapevo che potevo farlo ma non così tanto. Quando in gara ho visto i miei allenatori che saltavano sul bordo vasca mi sono reso conto che stava andando bene. Ora ancora un paio di giorni per ripassare il delfino per la prossima gara, vedremo come andrà”.

Bronzo per Xenia Francesca Palazzo nei 400 stile libero S8. La terza medaglia, per il nuoto, è stata conquistata da Stefano Raimondi nei 100 farfalla S10. “L’obiettivo adesso sono le prossime gare. Ne ho altre tre, i 400 stile libero, i 100 dorso, i 200 misti e poi la staffetta, e cerchiamo di migliorare i personali”.

E a portare a casa l’oro per il nuoto azzurro Giulia Terzi, nei 100 stile libero S7. La lombarda ha fermato il tempo sul 1:09.21, nuovo record paralimpico, davanti alla statunitense Coan (1:10.22) e all’ucraina Mereshko (1:11.07).  “E’ quella più pesante, quella a cui tengo di più. Avevo già vinto l’oro nella staffetta con le ragazze, è stata un’emozione grande perché lì è stato un lavoro di squadra. Oggi sono riuscita a vincere l’oro e inoltre a siglare il record paralimpico, quindi sono davvero contentissima di questa gara e penso di aver dato il massimo. Sono entrata che volevo riuscire a prendere l’oro perché il 400 dell’altro giorno è andato bene, ma essere arrivata seconda per così poco mi aveva fatto pensare ‘cavolo, potevo farcela’. Oggi mentre nuotavo ho visto che ero davanti e mi sono detta ‘manca poco, tieni duro’, e quando ho toccato ho visto che avevo vinto”. Una medaglia dedicata alla famiglia.

Quattro le medaglie d’argento nel ciclismo con Fabrizio Cornegliani, Luca Mazzone, Francesca Porcellato e Giorgio Farroni. 

Nella H1, Cornegliani ha corso in 45:44.46. “Ho rischiato e sono caduto – racconta Cornegliani – ma dovevo provarci per arrivare più avanti possibile. Per fortuna, visto il volo che ho fatto, sono tutto intero e ho l’argento al collo”.

Nella H2, Mazzone ha ottenuto l’argento grazie al tempo di 31:23.79. “A cinquant’anni, essere a una Paralimpiade è già una vittoria. Poi prendere la medaglia è sempre splendido, anche se stavolta poteva essere d’oro. Purtroppo, questo è il bello del ciclismo, può succedere di tutto, è uno sport imprevedibile e si è visto oggi”. La terza medaglia d’argento porta la firma di una delle bandiere del paralimpismo italiano e mondiale, Francesca Porcellato, nella H1-3 correndo in 33:30.52. “Questo argento vale oro, all’undicesima Paralimpiade, a 51 anni che compirò il giorno della cerimonia di chiusura, non è poco. Ho iniziato a Seul 1988, è cambiato secolo è sono ancora qui”.

L’ultima medaglia per il ciclismo è arrivata dalla prova di Giorgio Farroni nella T1-2.

Bianca Desideri