Fasi e Gruppo Sae, insieme per dare voce ai Sardi

“Una giornata storica” è stata definita quella dello scorso venerdì 18 marzo, dal direttore de La Nuova Sardegna, Antonio Di Rosa.

La solenne dichiarazione ha inaugurato, presso l’Aula Magna dell’Università di Sassari, la presentazione di un ambizioso, importante progetto di cooperazione.

“Identità e migrazione sarda: Fasi e Gruppo Sae insieme. Dalle radici a un nuovo futuro”.

Questo il titolo della conferenza che avvia iniziative editoriali fra la rete nazionale delle associazioni sarde e il nuovo editore del primo quotidiano del Nord Sardegna.

“L’apporto di chi vuole bene a questa regione è fondamentale” ha dichiarato Di Rosa ricordando il concetto basico che la voce autentica dei cittadini passa attraverso i giornali locali.

Su questo principio poggia l’accordo fra Fasi e Sae volto a far tornare i Sardi, emigrati nella penisola, virtualmente a casa loro. Una valenza di contenuti informativi culturali, capace di rinsaldare il legame della identità e cultura isolana con tutti coloro che, per motivi vari, non risiedono più in Sardegna.

Alberto Leonardis, presidente e ceo del Gruppo SAE, intervenuto all’assise, ha riconosciuto tanti profili eccellenti sardi nella professionalità come nell’umanità. Protagonisti in questa nuova iniziativa. “Un progetto che consolida una ipotesi editoriale che si focalizzi sui giornali locali”.

Una editoria locale data in crescita nei prossimi anni. Soprattutto per un “rapporto simbiotico” fra il lettore e la testata con una radicata presenza sul territorio.

Il manager ha illustrato aspetti tecnici operativi dell’operazione arricchita da una serie di declinazioni digitali del quotidiano, supportate dalla promozione di eventi realizzabili nella penisola, nelle regioni dove la FASI è presente con le proprie sedi.

Azioni che includeranno e-commerce per favorire uno scambio fra l’acquisto di prodotti sardi e il know-how dei  Sardi che vivono fuori dall’isola capaci di offrire un valore aggiunto alla terra d’origine.

Bastianino Mossa, presidente FASI, non ha celato l’emozione nel ritrovarsi nell’ateneo sassarese, sede nei suoi studi universitari. Il suo intervento ha espresso la forza delle idee messe in campo dall’associazione sarda, forte di una presenza capillare di 30 mila soci con una rete di 70 circoli, attivi in 10 regioni.

Tutte le più alte istituzioni locali presenti (RAS, Università, Comuni, Forze dell’Ordine) hanno aderito a questa nuova sfida.

Luigi Coppola

 

(Foto Luigi Coppola)