Il mondo delle erbe

Non esiste alcuna testimonianza, ma siamo senz’altro indotti a pensare, che una prima alleanza tra l’uomo e le erbe sia cominciato molto tempo fa, quando un nostro progenitore, masticando un’erba o una bacca si accorse che essa gli aveva dato un beneficio, un senso di benessere. Più tardi ricorse nuovamente al bene­ficio vegetale con gli stessi risultati e in tal modo questo primordiale sperimentatore fu l’iniziatore dell’erboristeria. Questo nuovo corso si inserì nel fondamentale rapporto che l’uomo ebbe con i vegetali.

I primi uomini furono raccoglitori di erbe, frutti e radici unicamente per nutrimento, ponendo le loro sedi ove era più facile avere a disposizione quelle indispensabili per la sopravvivenza.  Successivamente l’esperienza e l’osservazione intelligente insegnarono presto a utilizzare le piante anche a scopo salutare e curativo.

Negli ultimi decenni, con i successi farmacologici e l’allontanamento dalle campagne, per le erbe e l’erboristeria vi è stato un periodo di minor attenzione, ma negli ultimi anni l’uomo si è accorto che, allontanandosi dalla natura, faceva la sua rovina. Riscoprendo la terra, i prati e le erbe, ha ricercato l’antico contatto con la culla delle sue origini.

La chimica, la biologia e la medicina stanno mettendo ordine nel settore che, pur eliminando molta zavorra, ri­confermano tutto quello che c’è di positivo. Oltre alle sostanze fondamentali per l’alimentazione, cioè zuccheri, grassi e proteine, le cellule vegetali sintetizzano molti altri composti. Queste sostanze, chiamate genericamente “principi attivi”, stimolano ed equilibrano il funzionamento di taluni organi umani ed influenzano in maniera benefica sullo stato di salute, fisica e psichica dell’uomo. Si sta concretamente affermando il concetto che una sostanza naturale ancora parzialmente grezza è in molti casi più efficace di una sostanza pura poiché in essa i principi attivi sono più disponibili.

L’utilizzazione delle erbe attraverso preparazioni semplici e facili come infusi e decotti, non sfrutta una unica sostanza attiva ma un proprio cocktail di principi rendendo i suddetti più benefici e più bio-affini per l’organismo.

Nel contesto domestico le erbe possono essere usate soprattutto per alleviare lievi disturbi cui è soggetto anche l’individuo sano. Ma prima di iniziare un trattamento a base di erbe, è doveroso interpellare sempre il medico curante, non superando mai le dosi suggerite, aumentandone progressivamente la concentrazione via via che se ne verificano gli effetti e le eventuali intolleranze.

Da un punto di vista alimentare e dietetico è anche interessante riscoprire le virtù salutari di molte verdure e ortaggi, ma una attenzione particolare va rivolta alle erbe di bellezza.

L’industria cosmetica, ha raggiunto in questi ultimi anni qualità ineguagliabili, avvalendosi sempre più di derivati vegetali per dare a taluni pro­dotti proprietà astringenti e decongestionanti, per normalizzare pelli grasse, secche o per attenuare l’effetto del freddo, del vento o del sole su quelle particolarmente delicate.

Un pugno di erbe gettate nella vasca da bagno rappresenta una vera immersione nella natura da cui siamo sempre più distaccati. In Italia esistono circa 4.000 specie diverse di piante, di cui qualche centinaio di uso medico popolare.

Di queste piante alcune sono simili tra loro e possono venire facilmente confuse poiché le differenze sono rilevabili solo da un esperto. Ogni droga, cioè la parte della pianta che viene utilizzata a scopo medicamentoso, ha un suo tempo balsamico di raccolta, che corrisponde a quel periodo dell’anno duran­te il quale la droga è più ric­ca di sostanze utili.

Le regole generali sono le seguenti: le cortecce, raccolte in primavera quando i rami sono ricchi di linfa; le foglie in primavera inoltrata quando si sono sviluppate completamente; le gemme all’inizio della primavera prima che si schiudano; le erbe, cioè le parti aeree di piccoli vegetali, si raccolgono prima o durante la fioritura; i fiori, quando non sono ancora completamente sbocciati; i frutti quando sono ben maturi; i semi, poco prima che la pianta li lasci cadere spontaneamente.

Ciro Luciano

Confronti e Intese n. 249, marzo 2009 – Da “Il mondo delle erbe” allegato a “Confronti e Intese” n. 336 novembre-dicembre 2021