Sciopero alla Banca Popolare di Bari

Sciopero BpBa
Sciopero alla Banca Popolare di Bari

Gli uomini sono tutti uguali – i salari No! L’amara considerazione è fatta  da UNISIN – ASSOCIAZIONE E COORDINAMENTO GRUPPO BANCA POPOLARE DI BARI che in un comunicato ha reso note le ragioni della protesta presso la Banca Popolare di Bari.

Infatti oggi i dipendenti della Banca Popolare di Bari  hanno proclamato lo sciopero a valle di un tentativo di conciliazione, tenutosi in Abi in data 29 marzo alla presenza delle segreterie nazionali e dell’azienda che si e’ concluso negativamente. A seguire l’azienda ha convocato le organizzazioni sindacali in data 12 aprile per la presentazione del piano industriale di Bpb e per la discussione dei punti oggetto del proclamato sciopero del 17 aprile mostrando un’apertura che di fatto, secondo i sindacati,  si e’, ancora una volta, dimostrata illusoria. Dopo il suddetto incontro l’azienda ha rilasciato una dichiarazione in cui ha parlato di una “concreta” apertura aziendale alla quale a suo dire i sindacati avrebbero risposto con una chiusura delle relazioni industriali, dichiarazione questa smentita dalle OO.SS.

Di fatto nessuna proposta concreta c’e’ stata per un recupero salariale, per l’armonizzazione del trattamento economico e del welfare dei dipendenti facenti parte del gruppo Mcc ( Mcc-Bpb-Cro) tantomeno e’ emerso dal piano industriale Bpb un reale rilancio dell’istituto. ci chiediamo dove sia finita la realizzazione di una banca del mezzogiorno; ci chiediamo come si pensa di concretizzare il rilancio di una banca, dove continuano solo ad avvicendarsi i vertici senza il raggiungimento di un obiettivo;

i sindacati si chiedono dove sia finito il sostegno della politica locale nei confronti di una banca che ha sempre sostenuto l’impresa del mezzogiorno e che porta il nome di Banca Popolare di “Bari”;

Si chiedono perche’ dipendenti (e soci ) devono continuare a pagare lo scotto di chi ha erroneamente gestito l’istituto.

Vogliono risposte concrete seguite da fatti, dicendo coralmente basta ai sacrifici dei dipendenti!  Dopo due anni di commissariamento e tre anni di sacrifici i dipendenti della Bpb rivendicano i loro diritti di lavoratori e chiedono a gran voce la retribuzione integra come da ccnl senza piu’ decurtazioni (attualmente decurtazione del 7%, oltre a tagli su assegni ad personam e tagli sul versamento al fondo pensione).  Migliore organizzazione del lavoro (attualmente ci sono filiali a due dipendenti obbligate a chiudere a giorni alterni per mancanza di personale dovuta ai circa 600 esodati). Armonizzazione del welfare con la Capogruppo MCC (condizioni del personale tassi mutui ticket etc…).