Banche “responsabili” e i 6 principi stabiliti dalle Nazioni Unite

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Nella giornata internazionale delle Nazioni Unite, una ricorrenza nata per celebrare l’entrata in vigore dello Statuto delle Nazioni Unite del 24 Ottobre 1945, abbiamo scelto di trattare come tema quello  dei c.d. Principles for responsible Banking (PRB).

Inizialmente 130 Banche e oggi circa 300 Istituti bancari in 80 Paesi del mondo hanno aderito ai 6 “Principi per l’attività bancaria responsabile” lanciati a settembre 2019 nel corso dell’Assemblea ONU: si tratta di sei impegni volti a ridurre l’impatto ambientale delle Banche e a promuovere altrettanto nella propria clientela, inserendosi nella cornice politica degli Accordi di Parigi sul clima e nell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Alla base di questi principi c’è l’idea che solo in una società inclusiva, fondata sulla dignità umana, sull’uguaglianza e l’uso sostenibile delle risorse naturali possano prosperare consumatori, clienti e imprese.

I sei principi per l’attività bancaria responsabile sono:

1) l’allineamento delle strategie di business delle banche agli obiettivi di sviluppo sostenibile, come previsto dall’accordo di Parigi sul clima e altri importanti accordi di riferimento, attraverso i vari Consigli di Amministrazione e appositi dipartimenti e comitati;

2) un’analisi degli impatti dell’attività bancaria sulla società, sull’ambiente e sull’economia, al fine di identificare gli obiettivi più significativi (che saranno resi pubblici), con un incremento degli impatti positivi e una riduzione di quelli negativi;

3) il trattamento responsabile della clientela, di cui dovrebbero essere compresi i bisogni e forniti i prodotti e servizi necessari, corredati da un’informazione trasparente e completa, incoraggiando altresì a prassi sostenibili e rendere possibili attività economiche che creino prosperità condivisa per le generazioni presenti e future;

4) una collaborazione costante delle banche, che sono parte di un sistema sociale, con i suoi stakeholder, attraverso un lavoro proattivo con le autorità di regolamentazione e con la politica, nonché con le altre istituzioni finanziarie per concretizzare un cambiamento;

5)la dotazione da parte delle banche aderenti di una struttura di governance  e una cultura aziendale tali da realizzare i suddetti principi, attraverso sistemi di gestione e procedure appropriate;

6) trasparenza nel rivedere periodicamente le attività, implementare i principi in questione e nel rendere conto degli impatti dell’attività delle banche rispetto agli obiettivi sostenibili.

Il principio conclusivo ha un ruolo centrale ai fini dello status di firmatario per le banche aderenti, che annualmente devono rendicontare le iniziative realizzate e i progressi ottenuti.

Nonostante l’emanazione di questi 6 Principi per l’attività bancaria responsabile, non mancano critiche a livello internazionale sul fatto che diverse banche firmatarie continuino a finanziare i settori dei combustibili fossili, della deforestazione, della fabbricazione di armi e progetti industriali che violano i diritti delle popolazioni indigene.

Tuttavia, se tali principi saranno applicati correttamente e sarà creato e mantenuto un efficace sistema di controllo, potranno essere un valido strumento di autoregolazione internazionale del sistema finanziario e creditizio.

Veronica Della Costanza

Coordinamento Nazionale UNISIN Donne & Pari Opportunità