
Riportiamo il comunicato del Garante delle persone con disabilità della Regione Campania che evidenzia alcuni dati relativi al report dell’ISTAT su “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità – Anno scolastico 2023-2024”.
Sono “in aumento gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado: quasi 359mila nell’anno scolastico 2023-2024, il 4,5% del totale degli iscritti (+6% rispetto al precedente anno scolastico), 75mila in più negli ultimi cinque anni (+26%). Cresce la quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica: dal 63% al 73% in quattro anni, ma sono ancora molti gli insegnanti non specializzati (27%, nel Nord 38%) e l’11% viene assegnato in ritardo. Elevata la discontinuità nella didattica: più di un alunno su due (il 57% degli alunni con disabilità) ha cambiato insegnante per il sostegno da un anno all’altro, l’8,4% nel corso dello stesso anno scolastico. Il report rileva ancora un aumento nel numero degli alunni con disabilità, più 75mila in cinque anni. Nell’anno scolastico 2023/2024 sono quasi 359mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole di ogni ordine e grado (il 4,5% degli iscritti, fonte MIM), circa 21mila in più rispetto all’anno precedente (+6%). La quota di alunni con disabilità è più alta nella scuola primaria e secondaria di primo grado, dove si attesta al 5,5%, mentre diminuisce nella scuola dell’infanzia e nella secondaria di secondo grado (rispettivamente il 3,2% e il 3,5%). L’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane è particolarmente evidente se si va poco più indietro nel tempo. Rispetto all’anno scolastico 2018/2019 l’incremento è stato del 26%, circa 75mila in più. Il report ha inoltre evidenziato le differenze in termini di genere: gli alunni con disabilità sono prevalentemente maschi, 228 ogni 100 femmine. Tale evidenza è in linea con le statistiche epidemiologiche che da tempo evidenziano sensibili differenze di genere in vari disturbi dello sviluppo neurologico, tra cui i disturbi dello spettro autistico e i disturbi del comportamento e dell’attenzione.
Il problema più diffuso è la disabilità intellettiva, che riguarda il 40% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, attestandosi rispettivamente al 46% e al 52%; seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (35% degli studenti), questi ultimi più frequenti nella scuola primaria (39%) e nella scuola dell’infanzia (63%). I disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione riguardano quasi un quinto degli alunni con disabilità; entrambi sono più diffusi tra gli alunni delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 24% e il 20% degli alunni). Meno frequenti invece sono le problematiche relative alla disabilità motoria (9%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 7%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici. Il 37% degli alunni con disabilità presenta più tipologie di problema; in particolare, la condizione di pluri-disabilità è più frequente tra gli alunni con disabilità intellettiva (53% dei casi).
Più di un quarto degli studenti (28%) ha un problema di autonomia, legato alla difficoltà nello spostarsi all’interno dell’edificio, nel mangiare, nell’andare in bagno o nel comunicare; la difficoltà più diffusa riguarda la comunicazione (21%) o l’andare in bagno (19%); meno frequenti appaiono le difficoltà nello spostarsi o nel mangiare (rispettivamente 13% e 8%). Tra gli studenti con problemi di autonomia, uno su cinque non è in grado di svolgere autonomamente nessuna delle quattro attività”.
E ancora evidenzia l’avv. Paolo Colombo, Garante delle persone con disabilità della Regione Campania “Quasi tutti gli alunni presentano una certificazione di disabilità o di invalidità (98%) che permette l’attivazione del sostegno scolastico. Inoltre, una quota marginale di alunni (1,3%) usufruisce del sostegno didattico pur non disponendo di una certificazione; si tratta spesso di alunni in attesa di certificazione o con problematiche borderline a cui la scuola decide di dedicare una parte delle risorse disponibili.
Il rapporto Istat, inoltre, pone l’accento sull’importanza dell’interazione con i coetanei per lo sviluppo relazionale e l’apprendimento degli studenti con disabilità: è auspicabile che la didattica si svolga sempre in presenza dei compagni e che l’attività dell’insegnante di sostegno sia rivolta all’intera classe, promuovendo l’inclusione e la collaborazione. Attualmente, gli alunni con disabilità trascorrono la maggior parte del tempo scolastico in classe con i compagni (29 ore settimanali), mentre solo una piccola parte è dedicata ad attività individuali con l’insegnante di sostegno (2,9 ore settimanali). Tuttavia, in caso di limitazioni gravi, il tempo trascorso fuori dalla classe aumenta, soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella scuola secondaria di secondo grado. Un altro dato interessante è quello inerente alle uscite didattiche: la maggior parte degli studenti con disabilità partecipa a quelle brevi (90%), ma la percentuale diminuisce drasticamente quando si tratta di gite con pernottamento (50%), soprattutto per gli alunni della scuola dell’infanzia. La principale ragione di rinuncia è legata alla condizione di disabilità. Per quanto riguarda le attività extra-didattiche, come laboratori e teatro, la partecipazione è inferiore alla metà (49%). L’attività motoria è invece inclusa per il 93% degli studenti, anche se la partecipazione ad attività sportive extrascolastiche scende al 21%, con differenze territoriali significative.
Per quanto riguarda le strutture, solo il 41% degli edifici pienamente fruibili per studenti con disabilità motoria. Le principali barriere architettoniche riguardano l’assenza di ascensori adeguati (50% delle scuole) e servo scala interni (37%). Particolarmente critica la situazione dei supporti senso-percettivi: solo il 17% degli istituti dispone di segnalazioni visive per studenti con problemi uditivi, mentre appena l’1% è dotato di mappe a rilievo e percorsi tattili per non vedenti o ipovedenti. Nonostante l’urgenza di adeguamento strutturale, solo il 12% delle scuole ha realizzato lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche nell’ultimo anno scolastico. Se la Valle d’Aosta si distingue positivamente con il 76% di scuole accessibili, lo stesso non si può dire per Liguria e Campania, che registrano le percentuali più basse (30%). Anche la disponibilità di parcheggi dedicati resta problematica, presenti solo nel 44% degli istituti, con una lieve prevalenza nelle regioni settentrionali (48%)”.
Per il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania. Paolo Colombo “nonostante … la crescita della quota di docenti per il sostegno con una formazione specifica, permangono ancora numerose criticità”.