La rinascita dei classici letterari con il marchio “young adult”, quando la copertina è tutto

Si è cominciato pubblicando sulle copertine il volto degli attori che hanno portato al cinema i capolavori della letteratura, poi sono stati sostituiti da note e approfondimenti pop i vecchi apparati critici introduttivi ai romanzi. Ma l’ultimo passo, il più dissacrante, lo ha fatto Sperling&Kupfer, la casa editrice che in Italia traduce After, chilometrica storia d’amore scritta sul cellulare e condivisa a capitoli su Watpadd da Anna Todd, una 26enne del Texas. Pochi giorni dopo aver pubblicato il terzo titolo della serie e averlo visto scalare le classifiche di vendita, Sperling ha deciso di portare in libreria “i romanzi più amati da Tessa e Hardin”, ovvero Orgoglio e Pregiudizio, Cime Tempestose e Anna Karenina; titolo della collana: I classici di After. Al centro della serie della Todd la storia d’amore tra Tessa, studentessa zuccherosa e virginale, e Hardin, ragazzo violento ed inaffidabile, perfetto stereotipo del bel tenebroso; una passione che gli stessi protagonisti, durante le loro lezioni di letteratura inglese, non esitano a paragonare a quella tra Catherine e Heathcliff del romanzo della Brontë, o a quella di Darcy ed Elizabeth in Orgoglio e Pregiudizio, e che Hardin riesce a comprendere solo consumando le pagine di Anna Karenina.

Ebbene, da quando la Todd citò per la prima volta Cime Tempestose, gli utenti di Watpadd iniziarono a scaricare i romanzi della Brontë e della Austen fino ad arrivare a circa 4 milioni di download, ringraziando l’autrice texana delle “dritte”: milioni di ragazze, per la maggior parte, che non avevano idea di chi fossero quelle scrittrici.

Le versioni di questi classici offerte in pasto ai nuovi lettori sono traduzioni semplificate dei testi originali, con differenze sostanziali nella cover e nella quarta di copertina, dove si riportano le citazioni di Anna Todd.

Che i classici pubblicati con questa nuova veste Young Adult siano una tendenza commerciale lo dimostra anche in Italia l’apertura di nuove collane: Y i classici di Giunti, pubblica dal 2012 quattro o cinque titoli all’anno, da Amleto a Dracula, da I Tre Moschettieri a Madame Bovary, in copertina attori e modelli, presi in prestito dall’immaginario del cinema e dalle serie televisive.

Con la grafica si offrono ad un pubblico giovane libri così belli da vivere al di fuori del tempo e delle generazioni. Succede così che  le copertine diventano luccicanti e glitterate, e che i contenuti extra dei nuovi classici siano pieni di suggerimenti che spaziano dal cinema al fumetto, con biografie degli autori scritte con linguaggio semplice e diretto, piene di aneddoti e di parole banali; e succede anche che sulla cover di Dracula si veda la foto di un ragazzo efebico, pallido e con gli occhi bistrati di nero, uno che sembra uscito da un concerto emo piuttosto che dal cuore della Transilvania.

Lesa maestà dei classici? Quando in America uscì sul grande schermo Il Grande Gatzby diretto da Baz Luhrmann, nelle librerie arrivò una edizione del libro di Fitzgerald con la faccia di Leonardo di Caprio in copertina, i librai si divisero: la maggior parte degli indipendenti si rifiutò di metterla in vetrina, accusando gli editori di crimine letterario, mentre la catena Walmart, al contrario, fece incetta di copie perché i clienti vogliono avere la sensazione di acquistare sempre novità. Esattamente quello che sta accadendo in rete con l’uscita de I classici di After.

L’antica disputa tra avanguardisti e conservatori, purché non si arrivi al paradosso che Emily Brontë diventi un’appendice di Anna Todd.

Rossella Marchese