APE volontaria: Intesa Sanpaolo la prima banca

L’APE volontaria (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) è una misura sperimentale introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 e prorogata fino al 2019, partita il 13 febbraio 2018, in ritardo di quasi un anno rispetto al previsto (1° maggio 2017).

L’APE volontaria altro non è che un prestito bancario, ma erogato dall’INPS, con rata mensile a un assicurato che abbia i requisiti minimi necessari per accedere a questa formula “alternativa” di ammortizzatore sociale: 63 anni di età, 20 di contributi e, al momento della domanda, distanza dalla pensione di vecchiaia di massimo 3 anni e 7 mesi, che sono quindi il massimo anticipo possibile.

Intesa SanPaolo ha annunciato che sarà la prima Banca a finanziare il prestito a garanzia pensionistica che si configura come un “reddito ponte”, che sarà versato mensilmente fino a quando il richiedente non inizierà a percepire la pensione di vecchiaia.

Quali sono le principali caratteristiche dell’APE volontaria?

1) importo mensile della rendita legata al finanziamento. Viene scelto dal cliente, in funzione di quella che sarà la sua futura pensione;

2) tasso del finanziamento, uguale per tutto il sistema bancario (stabilito da un Accordo Quadro con l’INPS e aggiornato ciclicamente dall’ABI);

3) durata del prestito pari a venti anni, con possibilità di estinzione anticipata o parziale;

4) copertura assicurativa per premorienza (da parte di una compagnia terza e obbligatoria e tutela gli eredi del cliente che aderisce all’iniziativa;

5) detrazione fiscale fino al 50% della quota interessi e della copertura assicurativa.

Con riferimento al punto 3), l’Inps ha già chiarito che i 20 anni di contributi necessari per ottenere il prestito devono essere maturati in una sola gestione. Dunque, non sarà possibile accedere all’Ape se si hanno ad esempio 18 anni di contributi nella gestione dei dipendenti privati e 18 in quella dei dipendenti pubblici, mentre è possibile se si hanno contributi per lavoro dipendente e autonomo cumulati per almeno 20 anni.

Come si aderisce? Presentando domanda di certificazione del diritto sul sito INPS. Una volta ottenuta la risposta positiva dall’ente previdenziale, si potrà richiede l’anticipo pensionistico: l’iter completo richiede però oltre due mesi, visto che l’INPS ha 60 giorni di tempo per rispondere alla prima istanza, che può essere presentata anche tramite CAF (le istruzioni sono contenute nellacircolare INPS 28/2018, applicativa dei commi 166 e seguenti della legge 232/2016).

Maria Grazia Palmarini