Gettysburg e il tesoro perduto

Cento milioni di dollari in lingotti d’oro sarebbero nascosti tra i boschi della Pennsylvania.

Questa leggenda, figlia della Guerra Civile americana e mai sopita da 155 anni, torna a scatenare gli animi dei cercatori di tesori più sfrenati, ma questa volta a partecipare alle ricerche ci sarebbe anchel’FBI.

Ormai da febbraio un gruppo agguerrito di finders keepers (chi trova tiene) sta scavando ininterrottamente nella regione attorno a Gettysburg alla ricerca dei 30 lingotti d’oro, da 50 chili ciascuno, che leggenda vuole siano scomparsi da un treno destinato alla Zecca dell’Unione dei Nordisti, a Washington. Era l’oro servito a finanziare la controffensiva del Nord contro i ribelli sudisti che nei boschi della Pennsylvania avevano osato l’ultima carica contro gli yankee, fermandoli, nel 1863, in quello che passò alla storia come il massacro di Gettysburg.

Così, da allora, l’oro di Gettysburg risucchia gli appetiti dei cacciatori di tesori, anche se, in realtà, il luogo dello scontro durante il quale il generale Lee lanciò le sue giubbe grigie in una carica suicida per aggirare i nordisti e minacciare Washington, dista più d 100 chilometri dalle terre del grande mattatoio tra secessionisti e unionisti. Da decenni cercatori armati di vecchie mappe militari, remote testimonianze, chiacchiere locali o semplici illusioni, battono le colline dei monti Allegheny per scoprire se davvero i militari e i ferrovieri sudisti avessero perso il controllo di quell’enorme quantità di oro (che oggi varrebbe più o meno 100 milioni di dollari).

Più di un cercatore di tesori, annotano gli sceriffi della zona e i ranger che sorvegliano quei boschi demaniali, ha perso la vita per incontri inaspettati con gli orsi bruni o incornato dai grandi cervi. I finders keepers, però, non si arrendono e sono tornati alla carica sostenendo di aver finalmente individuato il luogo dov’è sepolto l’oro, utilizzando i radar; ma stavolta è diverso, pare che anche gli agenti dell’FBI stiano battendo gli stessi boschi. La loro presenza sarebbe la conferma dell’immancabile teoria complottista secondo cui il governo avrebbe sempre saputo dove si trovi quell’oro e ora vorrebbe impedire ai privati di impossessarsene, pur essendo, in teoria, quello stesso oro di legittima proprietà del governo di Washington, quale vincitore della guerra civile.

Le autorità federali della Pennsylvania hanno sempre permesso a chiunque di cercare quell’oro, ma hanno sempre proibito di scavare; dallo scorso marzo, invece, ai cercatori è stato permesso di scavare sotto la supervisione dell’FBI, senza pagare i 15mila dollari che il governo chiedeva per autorizzarli. Qualcuno ha visto in questa scelta e nella presenza dei federali soltanto ragioni di ordine pubblico: temendo che la leggenda del tesoro questa volta sia provata concretamente, con la probabilità che si scatenerebbe il caos tra la gente pronta a scannarsi per un lingotto. Tuttavia, se questa volta il tesoro dovesse vedere la luce (posto che esista davvero), la presenza dell’FBI garantirebbe soltanto la sua restituzione immediata all’unico legittimo proprietario, il governo.

Rossella Marchese