Storie del Rinascimento italiano, l’unico possibile e sempre attuale

Qualcuno ha sostenuto che se i banchieri di Lehman Brothers avessero letto la Summa de arithmetica di Luca Pacioli la crisi finanziaria del 2007 si sarebbe potuta evitare; forse no, in effetti, se teniamo conto delle spropositate necessità speculative che tengono in vita i colossi bancari postmoderni rispetto ai tempi in cui il su citato autore toscano scrisse la sua opera, ma non è questa la notizia.

L’annuncio è arrivato da Christie’s, la più famosa casa d’asta al mondo, che ha messo in vendita lo scorso giugno una preziosa copia della Summa del Pacioli, ma prima di ciò l’ha portata in tour per il mondo.

In quest’anno di stallo economico per l’euro zona e di celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, questo riconoscimento del genio italico pare quanto mai azzeccato.

Quella di Luca Pacioli è una delle grandi storie del Rinascimento Italiano, pochissimo raccontate; a 19 anni partì da San Sepolcro, suo paese natale, per trasferirsi a Venezia come precettore nella casa del mercante Antonio Rampiasi, da lì in poi fu uno scalare di vetta; divenne pubblico lettore di matematica e canonico di San Marco, agli inizi del 1470 su consiglio di Piero della Francesca si trasferì a Roma, poi a Urbino, Napoli, Padova e Milano dove lavorò con Leonardo agli studi sulla prospettiva, tutto questo girovagare portando la sua scienza dei numeri nelle più grandi accademie lo ricondusse a Venezia dove, nel 1494 diede alle stampe la Summa de arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità, il primo libro stampato di algebra e geometria che lo consegnò alla Storia. In esso non vi era solo lo studio dei numeri, ma vi era inclusa l’astrologia, la musica e l’architettura, in un approccio tipicamente rinascimentale di commistione tra suggestioni speculative e considerazioni pratiche.

Mentre Leonardo rivoluzionava l’arte e Machiavelli la scienza politica, Pacioli realizzava grandi cose nel business: i principi matematici che muovono la teoria della probabilità o la partita doppia sono tutti presenti nella Summa. E ci sta pure il profitto ragionevole, prima bozza di etica del business, nonché l’importanza di una contabilità ben mantenuta.

Tutto questo all’interno di un lavoro ben più ampio sulla matematica euclidea.

Per il tour mondiale di questa rara copia, le cui quotazioni partivano dal milione di dollari e il prezzo realizzato è stato di $1,215,000, si è pensato a Londra e a New York, capitali della finanza mondiale, San Francisco, culla delle nuove tecnologie, ed Hong Kong, centro dell’economia asiatica, al centro della ribalta mondiale per le proteste di piazza contro il governo.

L’Italia non è stata tappa di viaggio, tuttavia non ne avremmo avuto bisogno; il libro ha avuto una grande longevità nel nostro Paese, segno della sua importanza, e se ne trovano diverse copie dell’epoca custodite presso varie istituzioni culturali. Inoltre, se si ha voglia di guardarlo in faccia e ringraziarlo per aver contribuito ad espandere l’orgoglio italico basta recarsi al Real Museo di Capodimonte a Napoli, dov’è custodito un suo enigmatico ritratto di attribuzione ancora piuttosto incerta, forse di Jacopo de’ Barbari o forse di Jacometto Veneziani, sul quale sono stati versati fiumi di inchiostro per la sua misteriosa esecuzione.

Rossella Marchese