Roma – Convegno Unisin Bnl:“C’è un indebolimento della tutela legislativa. Ora ridare dignità al lavoro e garantire la libertà di partecipazione”

L'Intervento del Segretario Generale al Convegno Unisin Bnl

Indebolimento delle tutele legislative, costi delle crisi aziendali sempre a carico dei più deboli, precarizzazione dei rapporti contrattuali e, soprattutto, necessità di ridare dignità al lavoro e garantire la libertà di partecipazione.

Si è parlato di questo e di molto altro nel corso del convegno “Libertà è partecipazione: l’irrinunciabile ruolo della libertà sindacale negli anni della precarietà neoliberista”. L’evento, organizzato a Roma da Unisin Gruppo BNL all’interno della suggestiva cornice di San Salvatore in Lauro, ha evidenziato come ormai non ci siano più settori o impieghi che possano definirsi “sicuri”. E che il ruolo del sindacato è insostituibile, la partecipazione indispensabile, e che la parte più debole, da tutelare, è sempre la stessa: quella delle lavoratrici e dei lavoratori.

Quello che discutiamo oggi è un tema immenso”, ha sottolineato il Segretario generale di Unisin Emilio Contrasto nel saluto che ha aperto i lavori. “Da anni denunciamo un indebolimento delle tutele legislative rispetto al mondo del lavoro. Indebolimento rispetto al lato normativo ma anche da un punto di vista giurisprudenziale”. La tutela del lavoro, ha sottolineato Contrasto, è fondamentale, così come pure il ruolo che gioca il sindacato: “Dobbiamo ribadire che questa tutela passa attraverso la partecipazione, attraverso l’impegno del sindacato, con i poteri che consentono di poter svolgere quel ruolo che oggi, da più parti, si cerca di compromettere”.

Nel corso del convegno sono stati rievocati, raccontati e analizzati, molteplici casi in cui la parte più debole, in questa ricerca di un equilibrio tra interessi contrapposti, ha pagato costi molto elevati, fino addirittura alla perdita della vita. Come a Piacenza, nella notte tra il 14 e il 15 settembre del 2016, quando il lavoratore egiziano Abd Elsalam Ahmed Eldanf venne investito e ucciso da un tir davanti al magazzino Gls, dove si stava svolgendo una protesta contro un mancato accordo sindacale. “Quella è stata una crisi a matrioska – ha evidenziato Carlo Guglielmi, avvocato impegnato in quella vertenza – una crisi del lavoro, con dentro una crisi del diritto del lavoro, con dentro una crisi della giustizia del lavoro”. Crisi che vengono da lontano, come ha ricostruito la giornalista ed esperta di commercio internazionale Monica Di Sisto: “A Seattle, nel ’99, si è spezzato l’affidamento che la classe media dell’occidente faceva sul sistema produttivo classico fordista e sui diritti di quello stesso sistema produttivo”. E crisi che nel corso degli anni non fanno che peggiorare. Come ha registrato Valentina Furlanetto nel suo libro “Noi schiavisti. Come siamo diventati complici dello sfruttamento di massa”. In particolare, la giornalista di Radio 24 ha puntato il dito contro il “meccanismo del subappalto, che ormai subentra nei settori più impensabili, compreso quello molto delicato della sanità”.
Storie, analisi, racconti in cui “emerge a caratteri cubitali una parola”, ha sottolineato il Segretario nazionale di Unisin Tommaso Vigliotti: “Questa parola è sfruttamento. Da anni assistiamo a un processo di continua precarizzazione dei rapporti di lavoro. Qualcuno ha parlato di flexsecurity. Ma alla flessibilità in uscita non è mai seguita la sicurezza”. Ha aggiunto Vigliotti nell’intervento che ha chiuso i lavori: “È necessario ricercare accordi sindacali che siano effettivamente un’intesa a metà strada rispetto ai contrapposti interessi”. E poi, sul ruolo del sindacato: “Solo se restituiamo dignità al lavoro possiamo garantire la libertà di partecipazione”.