Il mondo delle erbe: l’Allium Sativum L.

L’Allium Sativum L., nome scientifico dell’ aglio, è una pianta erbacea perenne, alta fino a 50 cm, appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Ha un fusto sotterraneo composto da bulbilli (cioè spicchi), rivestito da un involucro cartilagineo di colore roseo, racchiusi tutti in un involucro comune, più esterno, di colore biancastro. Le foglie sono di un colore verde pallido lunghe dai 30 ai 50 cm. I fiori sono bianchi, riuniti in una ombrella portata da un asse fiorale alto fino a 80 cm. L’aglio è una pianta originaria dell’Asia ed è coltivato in tutte le zone temperate. Si riproduce interrando i bulbilli a circa 30 cm di distanza l’uno dall’altro, da gennaio a marzo, in terreno ben concimato, molto soffice e arenoso ma ben permeabile perché un’eccessiva quantità di acqua, specialmente se stagnante, ne provocherebbe la marcescenza. Le parti utilizzabili sono: i bulbi (a maturità), la pianta intera (se consumata molto giovane).
Si raccoglie a fine stagione vegetativa, quando tutte la parti aeree della pianta sono secche. Si conserva estraendo dal terreno i bulbi senza togliere le foglie che, intrecciate fra loro, formeranno delle reste che verranno poi conservate appese. Non è del tutto certa l’etimologia della parola.
Secondo alcuni, il latino “allium” potrebbe essere collegato ad “all”, una parola celtica che significa caldo, bruciante, con riferimento ai poteri afrodisiaci attribuiti alla pianta.L’aglio è una pianta amata dagli Egiziani. I suoi resti so¬no stati rinvenuti in alcune caverne preistoriche ed era conosciuto dai Sumeri già 5000 anni fa. Il valore che ad esso attribuivano era tale che bastavano meno di sette chilogrammi per acquistare un giovane schiavo.
Si narra addirittura che durante la costruzione di una piramide, essendo venuta a mancare questa preziosa pianta, gli schiavi avrebbero dato vita al primo sciopero mai docu¬mentato, convinti come erano che essa aumentasse la resistenza fisica. Presso i Greci e i Romani era cibo abituale degli atleti e dei soldati, poiché si credeva sviluppasse forza e aggressività.
Le levatrici lo appendevano invece nelle stanze del parto, per salvaguardare i neonati dalle malattie e dai sortilegi.
Ma fu soprattutto nel Medioevo che la superstizione popolare assegnò all’aglio la virtù di proteggere dal malocchio, dal morso dei vampiri e da quelle malattie provocate dagli spiriti maligni (cioè i disturbi mentali). All’aglio si attribuiscono proprietà corroboranti e un elevato potere disinfettante.
Tale ultima proprietà si rivelò estremamente utile durante la prima Guerra Mondiale quando i medici delle armate britanniche, francesi e russe, trattarono con il succo di aglio le ferite infette dei soldati.
Mentre durante la seconda Guerra Mondiale, nonostante era già stata scoperta la penicillina, fu particolarmente utilizzato dai medici dell’armata rossa e, proprio per questo motivo, fu chiamato la penicillina russa. L’aglio ha proprietà ipotensive, antisettiche, espetto¬ranti, coleretiche e rubefacenti. Immancabile in cucina, specie nei Paesi mediterranei, l’aglio è molto ricco di virtù salutari. È benefico soprattutto per chi ha problemi di ipertensione, contro la quale è consigliabile l’estratto fluido che si trova in erboristeria. Le stesse caratteristiche gli consentono di essere un ottimo rimedio per l’aterosclerosi e, in generale, per problemi di circolazione.
Nel caso di iperglicemia si può ancora ricorrere all’estratto fluido: la dose è di dieci-quindici gocce in un po’ d’acqua, sempre la mattina a digiuno e la sera prima di coricarsi. È un valido ausilio contro l’influenza, un sollievo per la bronchite e l’asma; è un potente battericida.
Consumato crudo, a pezzetti, risulta particolarmente efficace nelle affezioni polmonari in genere e in quelle gastroenteriche. Per le sue proprietà antimicotiche, è di grande aiuto anche in caso di vermi intestinali.
La sapienza popolare ha trovato un rimedio agli effetti non del tutto gradevoli che l’uso interno dell’aglio ha sull’alito. Se si assume crudo, scegliere un paio di spicchi piccoli e privarli delle pellicole esterne lasciando solo l’ultimo velo che lo riveste.
Deglutire gli spicchi interi senza masticare e bere due dita di latte freddo per facilitare l’assunzione e impedire il risvegliarsi dell’indesiderato odore. L’aglio può essere impiegato anche per uso esterno contro la caduta dei capelli.
Per evitare punture di zanzare basta strofinarlo sulla pelle. Ingrediente tipico della cucina contadina e preziosissimo farmaco naturale, l’aglio entra nella preparazione di numerose zuppe e minestre, oltre a costituire uno dei condimenti base più usati per sughi e salse.
Ciro Luciano

Confronti e Intese n. 297, marzo-aprile 2015 – Da “Il mondo delle erbe” allegato a “Confronti e Intese” n. 336 novembre-dicembre 2021