Paola Corsaro, moderna paladina di antichi valori

È dietro magnifici occhi verdi, una cascata di capelli biondi e la figura minuta e femminile che la graziosissima Paola Corsaro nasconde la sua lunga esperienza e chiara competenza di giudice di carrozze d’epoca da anni in giro per il mondo a valutare antichi, pregiati veicoli a trazione equina in occasione di gare e raduni.

Un mondo, quello delle carrozze d’epoca, tutto da scoprire, non solo per i valori di eleganza, amore per gli animali e rispetto dell’ambiente che preserva, ma per uno stile di vita lento ed a stretto contatto con la natura, altrimenti estinto, che pure ha vistosamente molto da insegnare ai nostri caotici, snervanti, insoddisfatti, e, mai come in queste ultime ore, apocalittici giorni. Le domande nascono allora veloci e spontanee.

Come è nata questa sua passione per le carrozze d’epoca?

Lavorando presso un ente di ricerca in zootecnia che ospitava anche il centro di allevamento del cavallo lipizzano, e allora, appassionata di cavalli, ho scoperto che questi meravigliosi animali erano particolarmente adatti alle “redini lunghe”, ossia al traino di una carrozza, sia per attività sportive che per attività di tradizione. Così, oltre ad imparare a guidare un attacco singolo e in pariglia, ho iniziato la mia attività di giudice, sia per le attività sportive che per la tradizione, presso la Federazione Italiana Sport Equestri.

In che consiste il ruolo di un giudice? Cosa e come giudica?

Il giudice per le gare di “tradizione”, generalmente, segue regole stabilite da associazioni private che conservano il patrimonio culturale che le carrozze e il loro mondo tramandano. L’associazione europea che raggruppa le più numerose nazioni è l’AIAT, Associacion Internationale d’Attelage de Tradition, alla quale l’Italia è associata tramite l’associazione Gruppo Italiano Attacchi. Le gare di tradizione si svolgono in luoghi naturalisticamente e storicamente rilevanti, come parchi, castelli o antiche magioni, pubbliche e private, dove carrozze d’epoca originali, o repliche, in alcuni casi, si cimentano in tre prove: la Prèsentation, la Routier, la Maniabilitè. La prima consiste nel presentare tutto l’equipaggio, ossia carrozza, cavalli, groom, ossia altiere, e passeggeri, a tre postazioni di giudici che valuteranno l’eleganza generale dell’attacco e ogni suo singolo elemento, a partire dall’impressione generale alla carrozza, alle sue parti meccaniche, alla conservazione e al restauro, alla sicurezza, ai cavalli, ai vestiti, agli accessori, alla versione, campestre o cittadina, tutto finalizzato alla conformità dell’insieme con quanto era in uso all’epoca rappresentata. La Routier consiste invece in una bellissima passeggiata nei campi, o talvolta anche in piccoli paesi storici, di minimo 12 e massimo 17 chilometri, con alcune difficoltà da superare verso la fine del percorso e con velocità medie da tenere per ogni tipo di animale, pony, asini, cavalli. La Maniabilitè infine è una prova consistente in un campo disseminato di porte e difficoltà, da superare in carrozza ad una velocità prestabilita, senza far cadere palline che vengono poste su coni che delimitano le porte, e senza errori di percorso. La somma dei punteggi determinerà la classifica. Tuttavia, spesso, non si effettuano gare, bensì passeggiate, pic nic rievocativi, cortei storici».

Qual è l’atmosfera che si respira in tutte queste occasioni?

Un’atmosfera eccitante, soprattutto per gli equipaggi, che tengono moltissimo a mostrare la precisione dei dettagli, che vanno dal cappello delle signore, alla razza del cane che accompagna soprattutto gli attacchi da campagna, al cesto da pic-nic con piatti, vasellame e magari un’affettatrice d’epoca, all’orologio da carrozza, alla frusta con ombrellino per signora, al bastone da passeggio per uomo, ai finimenti di un sellaio speciale e ad altro ancora. Per un giorno si vive come circa cento anni fa, e ci si trova catapultati in una dimensione fatta non solo di inchiostro odoroso e lettere con fiocco ma di vita vissuta e reale».

Qual è la realtà italiana in questo ambito?

In Italia le manifestazioni di attacchi di tradizione vengono organizzate quasi interamente dal Gruppo Italiano Attacchi, associazione nazionale sportiva dilettantistica senza fini di lucro che si propone di diffondere la cultura e la tradizione degli attacchi, di mantener desta la passione per il cavallo carrozziere, di aumentare il numero dei praticanti dello sport delle redini lunghe, di contribuire a far conoscere e salvaguardare il patrimonio di carrozze d’epoca esistente in Italia.

Ogni anno l’associazione organizza numerosi eventi, che contemplano anche stage per giudici nazionali ed internazionali, alcuni dei quali prevedono sia la gara di tradizione che quella sportiva svolte in città d’arte, come Assisi, Verona, Parma, o nella Reggia di Venaria Reale. Eventi complessi, per il piacere di ogni disciplina delle Redini Lunghe. L’Associazione ha anche una propria rivista trimestrale che racconta ai soci aspetti e realtà legate al mondo della tradizione negli attacchi, realtà di altri Paesi, curiosità ed eventi.

C’è differenza tra Nord e Sud?

Il Nord è molto appassionato agli attacchi di tradizione. Molte carrozze d’epoca originali, come Milord, Break, Duc de dame, Victoria, Omnibus, Mail Coach ed altre ancora, sono presenti nel settentrione d’Italia e partecipano a tutti gli eventi organizzati dal Gruppo Italiano Attacchi ai quali arrivano anche molti equipaggi provenienti da Francia, Svizzera, Spagna, Portogallo. È possibile consultare sul sito dell’associazione il programma per il 2020. Nel sud invece si privilegia l’aspetto sportivo e l’attacco da lavoro, come ad esempio carri agricoli originali destinati ai vari usi di campagna.

E nel resto del mondo?

Nel resto del mondo c’è una grande vivacità di iniziative dedicate sia alla tradizione che allo sport. Moltissime le gare internazionali di tradizione in Europa, quali le spagnole Feria de Abril di Siviglia e Feria Goyesca di Ronda dove le carrozze e gli equipaggi vestiti secondo la tradizione flamenca si inseriscono in una festa più ampia, rievocativa, o il concorso internazionale di Windsor e di Sandringam, nel Regno Unito  alla presenza della regina Elisabetta II, o quello scozzese di Glamis Castle che si svolge in castelli privati, o ancora Cuts in Francia, o negli Stati Uniti, o, infine, in Australia dove, nonostante la giovane età del Paese, esiste una forte tradizione degli attacchi, sia di tradizione che sportivi».

L’interesse è in espansione?

Posso sicuramente affermare di sì. Anche se è un’attività molto costosa. Si consideri che per spostare un equipaggio è necessario un grande van che ospiti carrozze e cavalli, nonché un living per i groom, cioè gli altieri, o gli addetti ai cavalli. Considerate il costo di una carrozza d’epoca, che mi fa piacere ricordare essere un bene culturale protetto dalla legge, quello dei cavalli, del loro allenamento, dei finimenti, degli accessori, degli abiti. Ciononostante l’interesse cresce perché le persone hanno desiderio di conoscenza e di sapori e saperi antichi pur non così distanti da noi.

Qual è, in conclusione il valore, a suo avviso, delle carrozze d’epoca e di tutto quanto ci ruota intorno?

Solo circa cento anni fa venivano dismesse le carrozze trainate da cavalli, in diversa formazione, per lasciar posto al traino a “cavalli motore”. La rivoluzione, tuttavia, non ha cancellato la memoria di secoli di storia, tradizione, costume, sport, servizio, in una parola “il mondo delle carrozze d’epoca”, tanto che ancora oggi i concorsi di attacchi di tradizione stupiscono e affascinano. Ciò che maggiormente testimonia la storia in un attacco è, tuttavia, la carrozza. Le carrozze originali, affanno e curiosità dei giudici di tradizione, passione dei proprietari e del pubblico, croce e delizia per chi le possiede e desidera conservarle. Proprio per tutelare tutto ciò ho voluto recentemente creato uno spazio informatico dal nome Gruppo europeo per il restauro delle carrozze antiche all’indirizzo www.restaurocarrozzeantiche.com. Il sito web rappresenta una community di restauratori, di artigiani, di collezionisti, di appassionati drivers, di giudici di tradizione, ma anche di soli “curiosi” di ogni Paese d’Europa che siano affascinati dal mondo delle carrozze d’epoca e vogliano contribuire alla salvaguardia della storia e dell’arte del restauro di questo bene culturale, collaborando così, con azioni concrete, a preservare il patrimonio culturale italiano ed europeo.

L’idea della creazione di un luogo virtuale d’incontro è nata, in quanto sono giudice di tradizione, socia del Gruppo Italiano Attacchi, che a sua volta è associato all’Associacion Internationale d’Attelage di Tradition, nel momento in cui ho riflettuto sui problemi legati alla conservazione e restauro del bene culturale “carrozza” anche ai fini del giudizio che sono chiamata a dare nei concorsi di tradizione. Il problema di un restauro filologico, eseguito da restauratori diplomati riconosciuti dal Ministero dei Beni Culturali, che mettano in pratica la salvaguardia del “bene culturale”, così come definito dal codice dei beni culturali che espressamente annovera tra questi le carrozze antiche, è un problema comune a tutti i Paesi d’Europa. Tutto ciò costituisce un’ottima ragione per creare un gruppo europeo di coordinamento, di rappresentanza, di discussione, di proposte, incluse quelle di carattere legale, di organizzazione di mostre, ecc. Ogni nazione ha in un restauratore di particolare significatività il suo referente. Per l’Italia referente è il Consorzio Recro, composto da giovani restauratrici attente e attive, laureatesi all’ ISCR- Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, impegnate spesso nel restauro di carrozze al Quirinale. Il Gruppo Europeo di Restauro di carrozze antiche valorizza l’immagine a livello nazionale e internazionale di tutti coloro che sono appassionati per la salvaguardia della cultura della carrozza, ma, di più, contribuisce a tutte quelle azioni che concretamente mirano a preservare il patrimonio culturale italiano ed europeo.

Risultati già conseguiti?

Il sito Gruppo Europeo per il Restauro di Carrozze Antiche ha ottenuto l’approvazione dell’Associacion Internationale d’Attelage di Tradition – AIAT e di numerose istituzioni straniere prestigiose, come l’officina del restauro del museo di Lisbona, la fondazione olandese Hippomobiel Erfgoed o la rivista internazionale Attelage Patrimoine.

Rosario Ruggiero

 

 

Nella foto di repertorio: Paola Corsaro con Enzo Calvi, presidente del Gruppo Italiano Attacchi