Banche: Stop alla chiusura di sportelli – l’intervento di Alessio Storace Segretario Provinciale Unisin di Frosinone

Desertificazione bancaria
Desertificazione bancaria

I dati evidenziati dalla Banca d’Italia sull’articolazione territoriale del sistema bancario parlano chiaro: la desertificazione avanza nel silenzio generale”, afferma Alessio Storace, Segretario Provinciale di Frosinone del sindacato dei bancari Unisin/Confsal.
“A fronte di un numero di dipendenti rimasto invariato (945 nel 2022, contro i 941 del 2021), si registra nel 2022 una forte ripresa della chiusura delle filiali. Infatti gli sportelli bancari sono scesi da 151 del 2021 a solo 140 del 2022, con un -11 (pari a -7,28%), dato allarmante soprattutto se paragonato a quello nazionale (-3,07%) e quello regionale (-3,83%). Praticamente nella nostra provincia viene chiuso uno sportello ogni 33 giorni. La desertificazione, poi, si concretizza con l’aver perso altri comuni quali Trevi nel Lazio, San Vittore del Lazio e Casalvieri che non hanno più sportelli bancari di riferimento sul loro territorio, portando ora a soli 41, su 91, i comuni bancati. Dati sempre a fine 2022, perchè, nel frattempo, quest’anno anche Torrice è stata desertificata. Scendendo ancor di più nel dettaglio, ad oggi 79.259 residenti non hanno servizi bancari in provincia, ma altri 22 comuni, con 92.038 residenti, sono a rischio perchè hanno un solo sportello bancario. Tutti questi dati sono ancora più gravi se pensiamo che sul territorio abbiamo ben 4 banche locali che sono molto attente da questo punto di vista.”
“L’aspetto paradossale – prosegue Storace (Unisin/Confsal Frosinone) è che questa vera e propria fuga non trova giustificazione se entriamo nel merito dell’attività bancaria. Infatti in provincia i depositi hanno superato per il secondo anno consecutivo i 10 miliardi di euro, con un aumento di oltre 42 milioni (pari ad un +0,42%) nel 2022 rispetto al 2021. L’aumento percentuale può sembrare basso, ma se consideriamo le incertezze dettate dalla guerra in Ucraina, dalla crisi energetica, dall’alta inflazione e dal rialzo dei tassi, i rappresentanti locali delle banche dovrebbero essere più che soddisfatti. E questo cauto ottimismo le banche lo hanno anche riversato, finalmente, sul fronte impieghi, laddove i prestiti a famiglie e imprese è cresciuto dello 0,46%, praticamente la stessa percentuale di crescita dei depositi. Prestiti che per le banche che operano sul territorio continuano ad essere più affidabili visto che le sofferenze sono calate a soli 139 milioni di euro, con un decremento del 32,20% rispetto al 2021.”
“Quindi – conclude Storace (Unisin/Confsal Frosinone) – non si spiega la continua desertificazione ed il suo incalzare, neanche troppo lentamente, se non con la miope ricerca di ricavi nel breve e brevissimo periodo da parte di banchieri che fanno grandi proclami ma che, alla prova dei fatti, si preoccupano molto più dei loro bilanci che del tessuto sociale. Bisogna intervenire e anche le istituzioni devono fare la loro parte se è vero, ed è vero, che le banche svolgono anche un ruolo sociale.”
Sul tema è intervenuto anche il Segretario Generale Unisin/Confsal, Emilio Contrasto, il quale ha dichiarato: ”Si deve partire dal presupposto che alla desertificazione Bancaria segue quella economica e, quindi, quella sociale con la fuga dei giovani verso aree più economicamente attraenti. Il problema della desertificazione bancaria è, quindi, strategico, non trascurabile e va affrontato, ora e non domani. É vero che la clientela bancaria nel corso degli anni ha dimostrato di sapersi adattare ai cambiamenti organizzativi e alle innovazioni che man mano sono state introdotte dal digital banking e la cosiddetta fintech. É vero anche che è sicuramente una nuova opportunità positiva la possibilità di poter operare direttamente dal proprio pc, tablet o smartphone sul proprio conto corrente per eseguire operazioni senza doversi spostare fisicamente e che la pandemia da Covid19 ha favorito questa tendenza che ha visto crescere le transazioni online e di conseguenza l’offerta dei servizi in questa modalità. Ma è anche vero che ancora nel nostro Paese esiste un problema di qualità delle connessioni e della rete internet (cosiddetto digital divide), che non tutti gli utenti gradiscono il ricorso alle cosiddette filiali virtuali preferendo ancora il contatto diretto ma, principalmente, è fondamentale presidiare tutti i territori con sportelli bancari e centri decisionali proprio per evitare che le imprese e la clientela siano lasciate sole nelle proprie scelte economico-finanziarie con i conseguenti rischi e abbiano la possibilità di accedere – avendone i requisiti – con facilità al supporto finanziario insito nella funzione di intermediazione creditizia affidato, appunto, alle Banche.”

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