Ubi Banca nuovo piano industriale interventi strutturali sul modello di business – prevista la chiusura di 175 filiali

Ubi Banca
Nuovo Piano Industriale Ubi Banca 2020 - 2022

 “Il piano industriale di Ubi Banca  prevede nel triennio 2020 -2022 interventi strutturali sul modello di business con 175 filiali in chiusura e 4.200 efficientamenti di risorse da gestire attraverso mobilità e uscite”

Questa mattina il CEO di UBI Banca, Victor Massiah, ha presentato al mercato ed alle delegazioni sindacali le nuove linee programmatiche del Piano Industriale di UBI Banca per il prossimo triennio.
Per il delegato della segretaria nazionale di UNISIN/CONFSAL UBI Banca, Valerio Fabi “si tratta di un piano che prevede importanti investimenti, che va indubbiamente a modificare in modo evidente l’attuale modello industriale del Gruppo e che nelle intenzioni dei vertici si propone di sviluppare la capacità di reddito di UBI nel suo perimetro stand-alone. Ancora una volta, però, richiede alle Lavoratrici ed ai Lavoratori grandissimi sacrifici in termini di impegno e di mobilità professionale. Inoltre, anche per UBI come per altri Gruppi italiani, le scelte di tagliare il numero degli addetti (circa 2.000 Risorse) e di abbandonare fisicamente le piazze, chiudendo ben altre 175 filiali, non appaiono lungimiranti. UNISIN/CONFSAL da sempre chiede alle Banche una maggiore presenza ed investimenti sui territori che portino supporto reale a famiglie ed imprese. La cosiddetta fintech non può essere in alcun modo considerata sostitutiva al lavoro ed alla professionalità dei bancari né, tantomeno, alla presenza fisica dei colleghi che attraverso il costante e reale contatto con la clientela offrono supporto e creano le condizioni per un effettivo sviluppo del business”.
Sarà poi fondamentale – prosegue Fabi – che ogni leva finalizzata alla gestione degli efficientamenti venga attivata all’interno degli strumenti previsti dal contratto nazionale e su base volontaria. Inoltre, occorre garantire un adeguato turnover del personale attraverso l’assunzione stabile di giovani con un rapporto almeno pari a un nuovo assunto per ogni due uscite. A tale obiettivo si potrà giungere utilizzando gli strumenti messi a disposizione dal CCNL come ad esempio il Fondo per l’Occupazione che, in base anche alle recenti previsioni, garantisce un contributo economico reale per ogni nuova assunzione che arriva a ben € 3.500 per tre anni per ogni assunto nel Mezzogiorno”. Infine “vigileremo attentamente sulla tutela dei poli territoriali e delle lavorazioni collegate, affinché non vi siano chiusure dei poli territoriali”.
Per il Coordinatore di UNISIN/CONFSAL, Natale Zappella, “Sarà altresì necessario che alla tutela dei territori sia strettamente correlata la tutela dei posti di lavoro, delle loro prerogative e soprattutto che non vi siano operazioni di deconsolidamento che possano minare la tenuta e la qualità delle relazioni sindacali in UBI”.
Per Zappella, infine, “la nuova visione della banca deve andare di pari passo con la salvaguardia delle tradizioni, della storia e delle specificità dei territori che compongono il mosaico di UBI Banca”.